Il Comando Legione Carabinieri “Basilicata”, nell’ambito di una più articolata manovra disposta dal Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”, attraverso i Reparti dipendenti, dal mese di maggio 2021, sta svolgendo un’intensa attività di controllo e verifica, volta a garantire l’osservanza delle disposizioni che regolamentano la legittima attribuzione del reddito di cittadinanza, al fine di verificare che i beneficiari della misura economica ne abbiano effettivamente titolo e non abbiano fatto ricorso a dichiarazioni mendaci o reticenti in sede di richiesta o successivamente.
La materia, nello specifico è disciplinata dal D.L. 4/2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 gennaio 2019, che ha introdotto, tra l’altro, il cosiddetto “Reddito di Cittadinanza”, quale misura di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro, di contrasto alla povertà, con l’obiettivo, altresì, di favorire l’inclusione sociale. Il sussidio viene riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione (18 mesi prorogabili di ulteriori 18), di svariati requisiti, tra cui quelli:
- patrimoniali [ISEE inferiore a € 9.360; proprietà immobiliari in Italia o all’estero non superiore a € 30.000 (esclusa l’abitazione principale); patrimonio mobiliare (depositi, conto corrente, ecc.) non superiore a € 6.000 per nucleo familiari con 1 componente, € 8.000 per nuclei con 2 componenti, € 10.000 per nuclei composti da 3 o più componenti. Altresì, l’istante non deve possedere: navi ed imbarcazioni da diporto; autoveicoli immatricolati per la prima volta nei 6 mesi antecedenti la domanda; veicoli di cilindrata superiore a 1.600 c.c. nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 c.c. immatricolati per la prima volta nei 2 anni antecedenti l’istanza];
- di cittadinanza, residenza o soggiorno (essere cittadino: italiano o dell’Unione Europea; di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno U.E. per lunghi periodi; apolide in possesso di analogo permesso; residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo);
- giudiziari (non essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida di arresto o fermo; assenza di condanne definitive intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta per i delitti puniti dagli artt. 270 bis (associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico), 280 (attentato per finalità terroristiche o di eversione), 289 bis (sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione), 416 bis (associazione di tipo mafioso anche straniera), 416 ter (scambio elettorale politico-mafioso), 422 (strage), 640 bis (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) del Codice Penale.
In tale contesto, attraverso una serie di verifiche incrociate, condotte da tutti i Comandi dell’Arma dislocati in Basilicata, che hanno interessato 6.107 nuclei familiari, per un totale di 11.851 persone, sono state accertate 399 distinte violazioni alla normativa di riferimento, commesse da altrettanti soggetti, di cui 388 (217 uomini e 171 donne) sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria, come di seguito indicato:
- i Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza hanno procedutoalle verifiche di 3.179 nuclei familiari, per un totale di 6.165 soggetti, accertando 208 violazioni alla normativa di settore per un’indebita percezione di € 1.326.438. All’esito dei controlli sono statedeferite all’Autorità Giudiziaria 197 persone (94 italiani e 103 stranieri);
- i Carabinieri del Comando Provinciale di Matera hanno procedutoalle verifiche di 2.928 nuclei familiari, per un totale di 5.686 soggetti, accertando 191 violazioni alla normativa di settore per un’indebita percezione di € 1.020.235.All’esito dei controlli sono statedeferite all’Autorità Giudiziaria 191 persone (83 italiani e 108 stranieri).
Nel complesso la somma indebitamente percepita dai non aventi diritto ammonta a € 2.346.673.
Varia è la casistica delle infrazioni e violazioni riscontrate.
Numerosi sono stati i casi in cui è stato accertato essere state prodotte dichiarazioni mendaci in ordine ai patrimoni mobiliari ed immobiliari posseduti ed in particolare sono emerse molteplici omissioni nelle comunicazioni obbligatorie di acquisto di autovetture di cilindrata superiore a 1.600 c.c. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 c.c., immatricolati per la prima volta nei due anni precedenti.
Non sono mancati casi in cui i beneficiari sono stati sorpresi a esercitare stabilmente attività lavorative “in nero”, omettendo ogni comunicazione al riguardo, proprio al fine di non interrompere l’erogazione del beneficio non più spettante.
Anche la residenza in Italia da più di 10 anni, in numerosi casi, è stata falsamente attestata da cittadini extracomunitari, che in alcune circostanze hanno anche prodotto false dichiarazioni circa la presenza in Italia di familiari, di fatto residenti stabilmente all’estero, per far aumentare l’entità dell’emolumento.
Oggetto di controllo è stato anche il rispetto degli obblighi di comunicazione della sottoposizione a misure cautelari personali, che interrompe il diritto alla percezione del reddito, accertando anche in questo caso numerose violazioni.
Nei casi previsti, è stata informata al riguardo anche la competente Direzione Provinciale INPS, per i conseguenti provvedimenti di competenza.