Iniziamo un nuovo anno lavorativo con i peggior pronostici. Giorni fa abbiamo assistito al all’annuncio di partenza anticipata dei cantieri forestali come di un cambio di passo rispetto al passato. Quello che annunciano ora, noi in passato lo facevamo già con le Comunità montane e con le aree programma. Si aprivano i cantieri a Maggio, eccezionalmente qualche volta a metà aprile eravamo già operativi. Piano piano nel tempo anche le spettanze salariali venivano percepite ogni due mesi con rari casi di ritardo. Ora noi forestali siamo in attesa dello stipendio di dicembre, dopo l’approvazione di bilancio doveva iniziare l’iter del pagamento. Dopo un’attesa non giustificabile arriviamo ad oggi: senza la retribuzione del mese di dicembre e senza una prospettiva di riceverla a breve. Cambiamenti? Come si può parlare di aprire i cantieri se mancano i fondi, non è logico. Il nostro è un settore con serie problematiche, è un settore che rappresenta una risorsa da sostenere e valorizzare per lo sviluppo e il rilancio della nostra regione. E’ indispensabile un progetto strategico che veda impegnati tutti i settori e come obiettivo esaltare, rinnovare e modernizzare il nostro settore in una politica di riconversione degli interventi forestali attraverso l’ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie e rendere produttivo il comparto della forestazione in modo da garantire e salvaguardare occupazionali, rilanciare le politiche ambientali, mettere in sicurezza il territorio, valorizzare l’immenso patrimonio boschivo della regione. E’ sbagliato pensare che tutte le maestranze impegnate sul campo devono essere impegnate per la sola difesa del suolo e manutenzione del territorio. Occorre invece riorganizzare e rilanciare il comparto e le attività collegate per un progetto superiore di forestazione produttiva seguendo quattro punti.
Difesa e manutenzione del suolo.
Realizzazione di interventi produttivi, filiera del legno, bosco, turismo, energia, benessere.
Infrastrutture civili e servizi collettivi nelle aree interne…piazze, verde pubblico, strade di accesso e canali di irrigazione, pulizia dei corsi d’acqua.
Difesa degli incendi boschivi.
E’ necessario che le parti facciano dell’etica della responsabilità la bussola per operare scelte coraggiose nell’interesse primario del bene comune, rappresentato dal settore forestale.
Noi operai…le nostre persone, valgono più di ogni capitale e profitto. Dobbiamo promuovere la qualità del posto di lavoro, dobbiamo farlo senza riserve e compromessi difendendo libertà e e promuovendo protagonismo del personale. Nel nostro comparto c’è troppo potere, ed è un potere che tutto opprime e tutto mortifica soprattutto nella nostra regione.
Isabella Potenza, Oliveto Lucano. Centro Studi Leone XIII