Con delibera di Giunta Regionale, il 4 maggio scorso, è stata autorizzata la progettazione di coltivazione mineraria di una cava di quarzareniti, per lo sfruttamento di sabbie silicee nella località di Monte Crugname nel comune di Melfi.
La collina del Monte Crugname ricade nel bacino idrominerario del Vulture, oltre a far parte dei sottobacini idrografici dei Valloni Acqua del Salice, Rotonda e Noschese (a loro volta facenti parte del bacino del Fiume Ofanto).
Una vicenda allarmante, quella della cava alle pendici del Monte Vulture e di cui se ne discute da ben cinque anni, infatti il lungo iter iniziò precisamente nell’anno 2017.
Nonostante le prese di posizione, i ricorsi e le svariate proteste di cittadini e associazioni, si è saputo della conclusione del procedimento amministrativo che ha sancito, grazie al parere favorevole degli enti preposti, la compatibilità ambientale dell’attività estrattiva in quel sito.
La cava avrebbe un impatto altamente negativo sulla bellezza e sulla suggestività del Vulture ledendo il suo valore culturale, storico, paesaggistico e archeologico.
La comunità melfitana, i cittadini dell’area del Vulture, i rappresentanti delle amministrazioni dei comuni limitrofi e molte voci politiche hanno espresso chiaramente la loro indignazione nei riguardi di questa decisione, chiedendo alla Regione la revoca della delibera.
Anche la Pro Loco di Rionero, in pieno accordo con tutte le altre sedi Pro Loco del Vulture, nate con scopi di sviluppo del territorio e impegnate, da sempre, in svariati progetti mirati alla valorizzazione del territorio, hanno espresso il loro parere e la loro inevitabile rabbia nei riguardi della questione, sostenendo infatti: “Uno degli obiettivi della Pro Loco è quello di far conoscere, valorizzare e tutelare le bellezze paesaggistiche del territorio. Proprio per questo invitiamo ad avere buon senso in merito alla situazione del Monte Crugname, zona che potrebbe avere una rilevanza archeologica molto interessante. Oltre a questo vanno tutelate la stessa città di Melfi, storicamente importante, il regio tratturello di San Guglielmo da Vercelli e il regio tratturo Melfi-Castellaneta (tratturi patrimonio Unesco), la biodiversità le coltivazioni tradizionali, le acque”.
Carmen Piccirillo