La nuova operazione anti-caporalato nel territorio compreso tra Calabria e Basilicata jonica conferma che non bisogna mai abbassare la guardia contro gli sfruttatori e che gli strumenti di contrasto a disposizione delle forze dell’ordine, arricchiti nel corso degli anni da nuove norme, come la legge 199 del 2016, si stanno dimostrato efficaci per reprimere il fenomeno del caporalato, tuttavia c’è ancora molto lavoro da fare nella fase preventiva”. Questo il commento all’operazione di oggi dei Carabinieri del segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Giuseppe Romano, e del coordinatore territoriale Roberto Dolce. Per i due sindacalisti “un passo in avanti è stata la sottoscrizione nelle due provincie lucane dei protocolli sulla rete del lavoro agricolo di qualità che si pongono l’obiettivo di promuovere un approccio etico fondato sul rispetto della dignità delle persone e su una nuova visione della qualità che incorpora anche gli aspetti legati alla responsabilità sociale d’impresa. Il passo ulteriore da compiere è intervenire a valle della filiera agroalimentare, ovvero nel momento della commercializzazione, dove persistono strozzature che impediscono una più equa remunerazione dei prodotti agricoli. La strada da percorre è premiare le aziende che applicano regolarmente i contratti nazionale e provinciali di settore e che rispettano l’ambiente e i consumatori e punire con durezza chi sfrutta il lavoro e lede la dignità delle persone che lavorano. Allo stesso tempo sollecitiamo uno sforzo alle istituzioni locali non occasionale e non legato solo alle situazioni di emergenza per costruire un sistema integrato di servizi, dal trasporto all’accoglienza, per i tanti lavoratori migranti impiegati nei nostri campi che con il loro duro lavoro assicurano ogni anno la raccolta delle produzioni agricole lucane”.
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