I Campi Flegrei tremano e sussultano in continuazione e tengono sulle spine migliaia di abitanti. L’ultima scossa, nella notte del 18 giugno, è stata di magnitudo 3,4. Ormai più di una famiglia sta accarezzando l’idea di andarsene. Intanto si lavora alle esercitazioni di due giorni (25 e 26 giugno prossimi), che affronteranno lo scenario 3 del piano di emergenza per il bradisismo durante le quali verranno simulati uno sciame sismico e un aumento delle deformazioni del suolo tali da richiedere l’allontanamento dei cittadini dalle proprie abitazioni. Nel corso delle esercitazioni, sulla cui organizzazione tutti i soggetti del sistema di protezione civile continueranno a lavorare nei prossimi giorni, il Centro di Coordinamento Soccorsi della Prefettura sarà esteso alla partecipazione delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, della Regione Campania, dei comuni interessati e di tutti gli altri soggetti coinvolti nelle attività di soccorso, per il monitoraggio continuo dell’evento e la direzione unitaria degli interventi di emergenza.
La popolazione sarà accompagnata nei centri di raduno per la registrazione in modo da assicurare la temporanea sistemazione in alloggi di fortuna. Le esercitazioni saranno su base volontaria e riguarderanno i residenti di Napoli (quartiere Bagnoli), Pozzuoli e Bacoli i cui territori sono considerati di primario interesse perché il sisma è avvertito in maniera più intensa. La Prefettura si augura la massiccia partecipazione dei cittadini poiché considera l’allontanamento disciplinato una misura fondamentale di autoprotezione che accresce le possibilità di salvezza in caso di calamità. È ovviamente previsto un ingente dispiegamento delle forze dell’ordine e delle organizzazioni di soccorso. La Regione Campania ha definito le spese ammissibili a contributo per l’assistenza alle popolazioni sgomberate. Per l’autonoma sistemazione sono previsti 400 euro per i nuclei monofamiliari; 500 euro per i nuclei familiari di due persone; 700 euro per tre unità; 800 euro per quattro unità; 900 euro per cinque o più unità. Qualora in famiglia siano presenti persone di età superiore ai 65 anni, disabili o portatori di handicap con una percentuale di invalidità non inferiore al 67 per cento sarà concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti.
Fin qui le operazioni concernenti i rischi legati al bradisismo, vale a dire il lento movimento del suolo dall’alto in basso o viceversa, che da mesi tiene in angoscia i cittadini dell’area orientale di Napoli e i comuni flegrei. La Protezione civile sta mettendo a punto, però, anche il piano di fuga per mettere in salvo, nel giro di 72 ore, mezzo milione di persone in caso di eruzione del supervulcano dei Campi Flegrei. È quello elaborato dalla Protezione civile nel 2016 e oggetto negli anni di modifiche, ora al vaglio delle Regioni. Uno scenario, è bene sottolinearlo, che a oggi non è previsto dagli scienziati: in questo momento il vulcano dei Campi Flegrei è classificato al livello di allerta giallo. Quello che farebbe scattare il piano è il livello di colore rosso che imporrebbe una gigantesca evacuazione di circa 500mila cittadini da attuare in tre giorni con bus, navi e treni. In particolare, i cittadini dei quartieri napoletani orientali, dei comuni flegrei e di altri contigui sensibilmente a rischio, saranno trasferiti secondo il seguente programma:
Pozzuoli in Lombardia;
Giugliano a Bolzano;
Bacoli nelle Marche e in Umbria;
Monte di Procida in Abruzzo e in Molise;
Quarto Flegreo in Toscana;
Marano in Liguria;
quartiere Vomero in Val d’Aosta e Piemonte;
quartiere Chiaiano in Friuli Venezia Giulia;
quartiere Arenella nel Veneto;
quartiere Soccavo in Emilia-Romagna;
quartiere Pianura in Puglia;
quartiere Bagnoli in Basilicata e in Calabria;
quartiere Chiaia San Ferdinando in Sicilia;
quartiere Posillipo in Sardegna;
quartiere Fuorigrotta nel Lazio.
Il piano sarà testato a ottobre, con la grande esercitazione sul rischio vulcanico predisposta dalla Protezione Civile. Ogni area del territorio interessato è abbinata a una regione italiana, ciascuna delle quali è chiamata a redigere un proprio piano per individuare punti di prima accoglienza, alloggi, assistenza sanitaria e servizi. «All’esercitazione del 2019 – ricorda il primo cittadino di Bacoli, appena rieletto, Josi Della Ragione – non parteciparono in molti. Mi auguro che a ottobre siano molti di più».
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