Non saprei davvero che altro dire in un tempo in cui questo banalissimo augurio è diventato quasi una presa di posizione politica in mezzo all’ infuriare della stupidità di chi si ritiene intelligente: quella più pericolosa e miserabile. Presidi o come cavolo si chiamano adesso, che tremano come gelatina davanti a un presepe, così come venti o trent’anni fa tremavano di fronte a qualcuno che voleva togliere la croce dalle aule, dimostrando come l’ opportunismo sia la vera matrice della società.

La laicità diventava imbarazzante allora e lo è ancora di più oggi perché delle due l’ una: o si festeggiano tutte le tradizioni religiose e culturali presenti tra gli alunni o non si festeggia nulla come peraltro sarebbe giusto: rinunciare solo ai nostri usi e alle nostre atmosfere che peraltro impazzano dovunque in strada, non è laicità e men che meno rispetto per le tradizioni altrui, è soltanto conformismo globalista.

Mi viene da scrivere questo perché sono veramente esausto di queste polemiche da quattro soldi portate avanti da gente che si crede Diderot o che parla della scienza sapendo a malapena far di conto: accorgersi che non siamo approdati alla società della conoscenza ma invece a quella della confusione e del disorientamento, è particolarmente sgradevole soprattutto quando si comprende che esiste una intenzionalità in tutto questo. Perciò ho deciso che il Natale e le altre feste me le passerò in un posto speciale, lontano dalla mischia che sembra dipinta da Bosch. In una condizione nella quale si possono far venire a galla i pensieri senza fretta e senza ossessioni. Insomma mi prendo una vacanza di una decina di giorni nei quali farò pochissimi pezzi e quei pochi dettati direttamente sul telefonino.

Non credo che ci saranno molte novità nel feroce carnaio che il globalismo ha ritenuto di dover mettere ubiquamente in piedi per confondere ancora di più le persone e portare a termine i disegni di una oligarchia completamente priva di etica e con obiettivi che ne denunciano la pochezza culturale anzi l’ ancoraggio a mitomanie maltusiane, che sono peraltro una costante tendenza sottotraccia degli ultimi tre secoli.

Nel frattempo sono contento perché il libro di Anna Lombroso su Venezia è finalmente uscito in e book e verranno evitate lungaggini tra acquisto e arrivo del volume. E forse potrà allungare la vita di questo blog che è diventato troppo oneroso per essere gestito da una persona sola.

fonte:

Di BasNews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la facilità d'uso. Se utilizzi il sito accetti l'utilizzo dei cookie.