L’Irccs lucano tra i 14 centri italiani a raggiungere sia i volumi
di chirurgia senologica oncologica che la certificazione europea
La Breast Unit dell’Irccs Crob è tra i 14 centri italiani presenti nella classifica stilata dalla Rete Oncologica Pazienti Italia ad aver raggiunto due traguardi importanti: i volumi di soglia di chirurgia senologica oncologica e la certificazione dei percorsi di cura dell’Organizzazione Europea degli Istituti Oncologici OECI. I dati sono stati pubblicati nella versione 2024 dell’opuscolo “Dove mi curo?” https://www.reteoncologicaropi.it/606-2/ uno strumento ideato per offrire ai pazienti e ai cittadini una fotografia delle strutture sanitarie italiane con una rilevante attività di chirurgia oncologica, utilizzando i dati forniti dal Programma Nazionale Esiti PNE dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali AGENAS. I dati sono suddivisi per regione e per intervento chirurgico, riportando l’elenco dei centri che effettuano un numero totale di interventi superiore ad una determinata soglia. In questa edizione è stata inoltre predisposta una nuova sezione in cui sono riportati gli ospedali che non solo hanno raggiunto i volumi soglia di chirurgia oncologica, ma hanno anche al loro interno un percorso di cura e presa in carico globale dei pazienti la cui qualità è certificata da OECI (Organisation of European Cancer Institutes).
Quella dell’Irccs Crob è tra le tre Breast Unit del Sud Italia ad avere ottenuto questo prestigioso riconoscimento insieme a quelle dell’Istituto Pascale di Napoli e del Giovanni Paolo II di Bari. I tre Istituti oncologici che costituiscono l’Alleanza Mediterranea Oncologia in Rete. Gli altri centri qualificati si trovano tutti al Nord Italia con l’unica eccezione del Regina Elena di Roma.
“La Breast Unit” spiega il direttore f.f. della chirurgia senologica del Crob Alexios Thodas “è una struttura multidisciplinare in cui la donna effettua tutto il percorso dalla prevenzione alla cura del tumore della mammella. Nella Breast Unit devono essere utilizzati protocolli validati che partono dalla diagnosi, comprendono la chirurgia e i percorsi di radioterapia e chemioterapia e giungono fino a considerare la riabilitazione post-operatoria, fisica e psicologica”.
“Come ricordato anche dal ministro Schillaci lo scorso marzo all’evento sulla rete delle Breast unit” dice il direttore generale Irccs Crob Massimo De Fino “i centri di senologia italiani al 2022 risultano essere 194 e sono presenti anche al Sud, ma riguardo ai volumi di attività, su 422 strutture ospedaliere che eseguono l’intervento chirurgico per il carcinoma mammario, sono 126 gli ospedali che rispettano lo standard di almeno 135 interventi l’anno, pari al 30 per cento di tutte le strutture che effettuano questa prestazione. Essere presenti, poi, tra i 14 Istituti italiani che oltre ai volumi di attività chirurgica garantiscono anche un percorso europeo certificato costituisce per noi non solo un motivo di grande orgoglio ma anche e soprattutto una garanzia di qualità per le nostre pazienti che si affidano al Crob per il loro percorso di cura”.