Agricoltura lucana in ginocchio, nel colpevole silenzio della politica regionale. Dopo il danno del caro benzina, dell’aumento dei costi per foraggio e fitofarmaci, anche la beffa dei cinghiali e della peste suina. Si intervenga subito.

“Va condivisa, non si perda altro tempo, dal Governo Regionale la nostra richiesta di mettere in campo, stante il combinato disposto dell’elevato numero di cinghiali sul territorio di Basilicata e della proliferazione in parallelo della “peste suina”, metodi straordinari per affrontare l’emergenza. Per tale ragione, abbiamo presentato come Italia Viva una dettagliata e articolata mozione urgente sui temi della sovrappopolazione dei cinghiali e la relazione degli stessi con la peste suina. Chiediamo, inoltre, dopo anni di silenzi, promesse e annunci di iniziative inefficaci, che sia aggiornato il censimento degli ungulati con dati reali, fermo al 2018. Si proceda al commissariamento degli enti e/o organizzazioni “inadempienti” rispetto all’attivazione del sele-controllo, al controllo e al pagamento dei danni agli agricoltori e si valuti seriamente la dichiarazione dello stato emergenziale. 

Le associazioni di categoria hanno già richiamato l’attenzione dell’Ente Regione e della Prefettura sul problema e chiesto interventi urgenti e indifferibili La peste suina africana è una malattia virale, non trasmissibile all’uomo, ma altamente contagiosa, che colpisce i suidi, domestici e selvatici per i quali è spesso letale. La sua presenza sul territorio lucano e, soprattutto l’eventuale interessamento degli allevamenti di suini, comporterà pesanti ripercussioni sul patrimonio zootecnico, con danni ingenti sia per abbattimento obbligatorio dei capi malati che per il comparto produttivo collegato. Il territorio lucano è tutto indistintamente colpito da quella che oramai appare come una vera e propria calamità, con punte di gravità inaudita nelle Aree Protette e nei Parchi. La situazione dell’attività zoo-agricola lucana potrebbe, a breve, ulteriormente aggravarsi a causa della “peste suina” per la quale i cinghiali saranno, sicuramente, i principali vettori di trasmissione.”

Lo dichiarano i consiglieri regionali Luca Braia e Mario Polese, Italia Viva.

“La nostra mozione – proseguono i consiglieri Braia e Polese – chiede l’impegno alla prossima Giunta Bardi di verificare, innanzitutto, i dati reali della popolazione di cinghiali presenti su territorio lucano, con gli strumenti a disposizione, che sono l’“Osservatorio Regionale degli Habitat Naturali e delle Popolazioni Faunistiche (O.R.H.P.F.)” di cui alla L.R. 2/1995 (D.G.R. n. 1484 del 09.10.2006), attestato all’Ufficio competente del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali e l’“Osservatorio Regionale sulla Biodiversità Naturale”  attestato al competente Ufficio Parchi Biodiversità e Tutela della Natura del Dipartimento Ambiente ed Energia. Da essi, congiuntamente, si deve poter ottenere ottenere un censimento aggiornato della diffusione degli animali in Basilicata.

Bisogna quindi proporre al governo centrale una valutazione, correlata proprio da questi dati ufficiali, attraverso cui poter anche dichiarare lo “stato di emergenza” – se necessario – per l’abbattimento dei cinghiali e per ridurre, a numeri accettabili e naturali, la specie ungulata. A breve riteniamo che la situazione superi abbondantemente la soglia della insostenibilità.

Si devono commissariare, eventualmente, gli enti che non attivano il sele-controllo sul territorio di loro competenza o che non ottemperano ai pagamenti dei danni. Si definiscano congiuntamente alla Prefettura e alle organizzazioni agricole tutte, le misure “emergenziali” necessarie per giungere a un contenimento effettivo e a un abbattimento efficace della specie “Sus Scrofa”, agendo anche in deroga alle norme ordinarie e mettendo in campo tutte le misure cautelative e precauzionali possibili per la salute degli allevamenti zootecnici dalla peste suina.

Non ci si dimentichi di destinare le adeguate risorse, per come previsto dal decreto-legge 17 febbraio 2022, n. 9 e dal relativo riparto, per l’adeguamento e l’attuazione del piano regionale, per l’acquisto delle recinzioni e la loro messa in opera. Strumenti necessari per il contenimento. Infine, si apposti nel prossimo bilancio tutta la finanza utile a saldare le spettanze arretrate della Regione e degli AA.TT.CC. anche sostituendosi a loro nel saldo, laddove si dovessero accettare ritardi ingiustificati e resistenze al pagamento, trattenendo le somme dal trasferimento delle quote a loro destinate dei tesserini.

Il decreto-legge 17 febbraio 2022, n. 9 – concludono Luca Braia e Mario Polese – prevede che il Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale (Sus scrofa), includa la ricognizione della consistenza della specie all’interno del territorio di competenza suddivisa per provincia. Oltre che  l’indicazione dei metodi ecologici, delle aree di intervento diretto, delle modalità, dei tempi e degli obiettivi annuali del prelievo esclusivamente connessi ai fini del contenimento della peste suina africana. Sarà possibile realizzare recinzioni necessarie ad assicurare il confinamento degli animali allevati nel rispetto delle pertinenti norme di biosicurezza anche in deroga alle disposizioni dei regolamenti edilizi. La Regione Basilicata, nella speranza riesca prima o poi a ripartire, non perda ulteriore tempo.”

Di BasNews

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