Brevi note per il presidente della Giunta Regionale di Basilicata dott. Vito Bardi. Caro presidente, il nostro partito, in forte crescita in Italia ed anche in Basilicata, ha sostenuto la sua elezione a Governatore della nostra regione. Anche noi abbiamo concorso a quei risultati elettorali con lo scopo di rendere possibili cambiamenti significativi capaci di invertire la tendenza verso spopolamento, emigrazione intellettuale, decrescita economica, sottosviluppo e in generale verso una regione in rovina, risultati resi tali da oltre 25 anni di malgoverno delle sinistre. Noi però le rappresentiamo che non siamo stati coinvolti per niente, nonostante fosse noto il nostro apporto elettorale ed anche ci consenta qualificante perché ereditiamo e ci portiamo addosso decenni di testimonianze prestigiose di democratici cristiani che hanno servito la Basilicata con impegno e dedizione. Questo incontro, presidente, può risultare utile, proficuo, fecondo se concordiamo sulla necessità di insistere su cambiamenti significativi sulla Governance di alcuni settori nella pubblica amministrazione di competenza regionale e su strategie a breve e lungo termine in merito a strutture ed infrastrutture, quelle e queste in grado dare il nostro contributo e garantire un processo di sviluppo serio e controllato. Sanità e Crob. Risulti chiaro ed evidente che il Centro di Riferimento oncologico di Basilicata, tale solo e solamente sulla carta, ritorni ad essere ciò per cui è stato istituito. Il Pd e i suoi alleati lo hanno ridimensionato, questa maggioranza regionale è colpevole per non aver ancora reso possibile una inversione di tendenza. Anzi, il processo di smantellamento del Crob continua. Abbiamo notizie molto approfondite su questo argomento. Questa Governance non va, questo direttore generale è assente, alcuni vertici sono già in scadenza, su alcuni settori c’è paralisi completa. Questo direttore generale, assente, va sostituito. E a dirigere sia un uomo della zona. Finché a dirigere il Crob ci sono stati uomini della zona (direttore generale Donato Grieco da San Fele, purtroppo deceduto e il dott. Pasquale Amendola da Rapone, direttore sanitario prima e direttore generale poi), il Crob si è imposto come centro di eccellenza, come Irccs, assolutamente produttivo tale che alcuni milioni di euro annualmente davano alimento al servizio sanitario regionale. Presidente, a dirigere il Crob sia un uomo della zona. Monticchio, il Vulture, il Parco. Dal 1968 al 1978 una funivia era divenuta attrazione formidabile sul Vulture, su Monticchio e con ricadute importanti su tutto il territorio nord della regione. Poi il terremoto sismico, poi il terremoto giudiziario con tangentopoli e così la nostra regione è piombata per oltre 25 anni sotti i colpi della sinistra che non ha mai ripreso i grandi progetti e le opere significative. La funivia di Monticchio va ripristinata, anzi, altri due bracci (Atella-Rionero Vulture e Melfi-Vulture) possono completare un grande prestigioso disegno di sviluppo di quest’area. Il Parco del Vulture sia concepito in termini non di spesa ma di investimento produttivo, non un baraccone senz’anima ma una possibilità di sviluppo in più. Ne abbiamo già ampiamente parlato sulla stampa: il Parco del Vulture sia affidato ad una persona con un profilo molto alto. Questa Governance non funziona. Va cambiata. Anche quella che si riferisce al Consorzio di Bonifica per il modo in cui mantiene i rapporti con i comuni, con il Parco, con i circa – ora – 4mila lavoratori forestali. Come abbiamo già più volte detto, conviene tenere alle dipendenze della Regione per tutto l’anno i lavoratori, istruirli convenientemente attraverso corsi orientativi e formativi e renderli artefici e protagonisti del bene-ambiente e del decoro di boschi e periferie dei centri abitati. Fare accoglienza, rendere il territorio attrattivo non repulsivo. Se il Consorzio di Bonifica e chi lo rappresenta non è in grado – perché non è capace – di una corretta gestione delle risorse (e parliamo di una spesa di oltre 50 milioni di euro l’anno negli anni passati, ora scesi a poco più di 40), o si tolgono operai e maestranze dalle dirette dipendenze del Consorzio di Bonifica e si affidano ad altra struttura ben vigilata da uomini e donne in divisa, o si sostituiscono i vertici del Consorzio. Quei 40 milioni di euro quest’anno debbono essere investiti, non spesi. Melfi Sata. Circolano voci insistenti di una possibile chiusura e smantellamento di una linea produttiva. Se questo accadesse, circa 3mila addetti verrebbero mandati a casa, circa 3mila famiglie rimarrebbero senza reddito. Vigilare e rigirarsi le dita tra le mani non risolverebbe i problemi, creare le condizioni dello sviluppo e di possibili alternative è possibile anzi urgente. Mettiamo al lavoro le migliori menti della nostra regione, affidiamo i progetti in mani esperte, sicure, controllabili. Rete stradale Potenza-Melfi. Il raddoppio. Si cominci a lavorare da ora, subito; si completi tra cinque anni ma nel frattempo si aprono tronchi già completati. Ferrovia Potenza-Foggia. Elettrificazione della rete ferroviaria, eventuale rifacimento di tratti. Matera. Transcollinare Puglia-Basilicata e collegamento Adriatico-Tirreno, da Gioia del Colle, Matera, Ferrandina-Pisticci, Tursi-Montalbano, Senise, Pollino, Lauria, Lagonegro, Maratea. Faciliterà collegamenti con le reti autostradali più importanti, attrarrà e distribuirà turismo anche nelle aree interne. Sono priorità innegabili. C’è uno studio, ci sono studi già completi, da oltre trent’anni rimasti nei cassetti. Recentemente si è occupato di rispolverarli l’ing. Saverio Acito, già sindaco di Matera dal 1988 al 1994. Con me condivide la riorganizzazione e la guida del nostro movimento politico. Lo chiami, gli chieda una relazione dettagliata non solo di natura tecnica ma anche in merito alle possibili ricadute economiche sulla nostra regione fin nelle aree più interne. Matera, Centro Geodesia ASI. Farne un hub nazionale dove sviluppare prodotti, applicazioni e servizi basati sui sistemi satellitari di navigazione (Galileo) e di osservazioni della Terra (Copernicus Cosmo Sky Med), europei e nazionali, utili a sviluppare una space economy. Se ne sta occupando il prof. Francesco Vespe, astronomo, che con me e con Saverio si occupa di riorganizzare il movimento dei cattolici in politica con la Federazione. Lo chiami. Ha già inviato qualche giorno fa all’on. Gargani, nostro coordinatore nazionale, una prima nota molto dettagliata per l’on. Tabacci. Chiami il prof. Vespe, anzi, presidente, giacché non ci è ancora andato – eppure è una straordinaria realtà che occupa 150 persone oltre ad un importante indotto – può andare a far visita a quel sito dell’Agenzia spaziale italiana. Sono alcuni punti, presidente, che sottoponiamo a lei e alla sua Giunta. Se affrontati con immediatezza, con volontà e decisione, potranno fornirci argomenti significativi utili per sostenere politicamente la sua maggioranza che diverrebbe anche la nostra linea di governo in Basilicata. Noi non chiediamo poltrone. Siamo disponibili a studiare e a trovare soluzioni.

Pasquale Tucciariello, coordinatore regionale. dal Centro Studi Leone XIII, Rionero 12 aprile 2021

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