Confesso che mi erano sfuggite le tracce dell’ennesima menzogna e ipocrisia europea su una delle ormai troppe follie della elite continentale. Mi riferisco al capitolo più discusso della transizione green come dicono gli anglo idioti ovvero quello delle automobili elettriche e del divieto a partire dal 2035 della vendita di motori a combustione interna. Net zero un corno perché le auto elettriche aumentano in maniera stratosferica le necessità di energia ( 40 per cento in più) che le cosiddette rinnovabili non possono coprire: e costringono perciò a un maggior uso di combustibili fossili o al nucleare. Questo è talmente evidente a chiunque abbia quello strano organo che si chiama cervello che in realtà Bruxelles, mentre fa finta per scopi politici – del tutto eterogenei rispetto alle fantasticherie climatiche, di perseguire obiettivi ecologici – sa benissimo che i suoi progetti sono impossibili e appena un anno dopo lo strombazzato e imbarazzante stop ai motori termici , ha fatto silenziosamente marcia indietro su pressione della Germania consentendo anche dopo il 2035 la vendita di motori a combustione interna purché con “carburanti sintetici”. Bella presa in giro dell’uomo della strada visto che benzina e diesel sono già carburanti di sintesi. Ma quasi tutta la stampa in Italia ha interpretato l’accordo tra Berlino e Bruxelles come un definitivo addio all’auto termica, mentre invece è proprio il contrario.
D’altro canto tecnicamente il motore elettrico che pure ha qualche vantaggio su quello termico è proprio quello meno indicato per qualsiasi forma di risparmio energetico e mi sembra quasi impossibile che questo non sia immediatamente chiaro, soprattutto ai sedicenti adoratori della scienza. Si vede che basta adorare e non serve capire cosa che costituisce uno sforzo troppo grande. iI ragionamento è semplice e si può sintetizzare in pochi e sintetici punti:
I motori a combustione interna bruciano gas e convertono parte del calore in energia meccanica. Ricaricare una batteria richiede invece parecchi passaggi:
- combustione del gas nella centrale di potenza e sua conversione in energia elettrica, sola fase nella quale è presumibile che le turbine delle centrali più moderne abbiano un’efficienza leggermente maggiore dei motori termici delle auto a benzina
- La conversione dell’energia meccanica della turbina in elettricità nel generatore comporta tuttavia delle perdite
- La conversione della media tensione dal generatore in alta tensione di trasmissione comporta perdite del trasformatore
- La trasmissione della potenza lungo le linee ad alta tensione comporta altre perdite che generalmente si aggirano sul 10%
- L’abbassamento della tensione in diverse sottostazioni implica altre perdite di trasformazione
- Altre perdite sono dovute alla trasformazione della corrente alternata in corrente continua nelle stazioni di ricarica
- Il processo di ricarica stesso comporta un riscaldamento della batteria che si traduce in perdita di carica tanto più consistente quanto più rapido è il processo
- Lo stesso funzionamento dei motori elettrici genera perdite dell’inverter
- Il riscaldamento in inverno di un’ auto a motore termico non comporta sottrazione di energia visto che si sfrutta il calore generato dal motore mentre il riscaldamento di un’auto elettrica richiede invece il consumo di ulteriore energia
Così accade che per l’auto elettrica bisogna paradossalmente consumare più carburanti fossili di quelli che oggi vengono bruciati dai motori a combustione interna. Certo la situazione sarebbe diversa se avessimo una fonte di energia elettrica pulita, indipendente dalle condizioni meteorologiche e poco costosa. Ma non l’abbiamo poiché quella ricavabile dal sole e dal vento ha dei limiti intrinseci ed è purtroppo assolutamente inaffidabile come del resto si è visto in Svizzera lo scorso dicembre quando si è dovuto vietare l’uso dei veicoli elettrici. Si tratta di fonti importanti, ma ausiliarie. Inoltre la gestione delle delle cosiddette rinnovabili richiederebbe a sua volta enormi batterie di compensazione che esaurirebbero i materiali necessari presenti sul pianeta . Queste cose non sono certo una scoperta recente , si sapevano benissimo da decenni quindi l’assurdo stop ai motori termici della Ue, poi abolito sottobanco ha con tutta evidenza altri scopi, come per esempio quello di azzerare la mobilità dei cittadini o renderla comunque assai minore rispetto ad oggi : il costo di un’auto elettrica è destinato a salire vertiginosamente per la scarsità dei materiali adatti come del resto quello del “carburante” rendendo di nuovo l’auto un prodotto per pochi se non per pochissimi, il resto lo farà la scarsa autonomia di queste auto che specie a velocità autostradali diventa risibile. Ma se il piano fallisse ecco che la Ue si è coperta le spalle reintroducendo il motore termico senza farlo sapere in giro. Ad essere ottimisti si potrebbe anche ipotizzare che un provvedimento assurdo sia stato preso sotto l’incalzare delle pressioni ecologiste, ma che poi zitti zitti si stia tornando dalla ragione. Purtroppo a guardare le facce della Commissione Ue si fa davvero fatica a pensarlo.
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