Se osi dire che c’è un aumento di infarti e di disturbi cardiaci sei un fottuto complottista perché dietro le tue parole s’intuisce la scia del dubbio che siano state le inoculazioni di massa dei sieri a mRna a provocarlo. E questo il sistema non può tollerarlo. Parlo di inoculazione e non di vaccinazione perché qualunque cosa contenessero le magiche dosi esse non hanno mai avuto l’effetto teorico di un vaccino ovvero immunizzare contro un antigene e dunque prevenire la diffusione di una malattia, in questo caso il covid. Il Daily Mail britannico riporta i nuovi dati sugli attacchi di cuore provenienti dagli Usa: negli ultimi anni si è registrato un aumento significativo: “Nel 2019 circa lo 0,3% degli americani di età compresa tra 18 e 44 anni ha avuto un infarto, ma l’anno scorso era dello 0,5%, ovvero uno su 200”. Un aumento del 66 per cento.

Ci sono anche i numeri della Nuova Zelanda che parlano di un aumento del 400 per cento dei ricoveri per disturbi cardiaci oltre a uno studio giapponese che, proprio partendo da queste evidenze, getta un’ombra lunga sull’uso dei sieri a mRna giudicandoli rischiosi e perciò sconsigliabili. Ma ci sono due dati decisivi: il primo è che l’aumento di queste sindromi cardiache comincia dal 2021, ovvero dall’anno della sierizzazione di massa e non dal 2020 anno della comparsa ufficiale del covid; il secondo è che ad essere colpiti non sono gli anziani, ma i giovani sotto i 40 anni e non di rado persone in perfetta forma come gli atleti. Certo occorre fare la tara dei trucchi statistici usati evitando di conteggiare i decessi o gli effetti avversi sviluppatisi prima dei 14 giorni dall’iniezione della dose, ma in ogni caso l’aumento decisivo si ha tra le persone giovani e in forma.
Il Daily Mail che fa parte del mainstream cerca di impapocchiare i lettori con la teoria secondo la quale sarebbe il Covid stesso a provocare la crescita delle affezioni cardiache, ma si dimentica di spiegare come mai la curva in salita comincia proprio con l’inizio delle cosiddette campagne vaccinali. Si limita a dire che “il motivo di ciò è piuttosto controverso”. Controverso un bel niente tanto più che questi dati, noti già da qualche tempo, sono comuni a tutto l’Occidente dove sono stati imposti solo i preparati a mRna, mentre non hanno riscontro in altre aree del pianeta dove sono stati utilizzati vaccini di concezione tradizionale o un misto tra questi ultimi e i sieri di Pfizer e compagnia, oppure dove la percentuale di vaccinati è stata molto bassa. Ma si sa bene che la ragione nulla può contro la cattiva coscienza e così assistiamo alla tumultuosa crescita di bizzarre e grottesche teorie sul fatto che questo aumento di disturbi e di decessi in persone giovani sia dovuto allo stress, alle segregazioni imposte con la pandemia, alla depressione, all’uso della droga e persino al riscaldamento globale. Discorsi generici, senza alcun riscontro o misurabilità che sono la vergona di una scienza ormai tendente ad abbandonare i laboratori per rifugiarsi al bar.

Ci sono in realtà numerosi studi che mostrano come vaccini mRna contro il covid danneggino sistematicamente il cuore di tutti i vaccinati. E giusto un anno fa avevo scritto un post proprio su questo. Nel frattempo si sono aggiunte molte nuove evidenze, ma il Daily Mail tratta solo di sfuggita queste prove e cosi sebbene i casi palesi ( a parte quelli silenti o subclinici) di affezioni cardiache post vaccino possono anche arrivare a 1 su 27, arriva a dire che si tratta di “effetti collaterali rari”. C’è tuttavia una cosa che fa sperare, ossia il fatto che questa volta migliaia di lettori abbiano compreso bene il tentativo fatto dalla testata di annegare evidenze non più nascondibili dentro la vacuità di discorsi generici o totalmente illogici. Perciò hanno preso in giro il giornale con una valanga di contestazioni. La narrazione insomma si sfilaccia e si riannoda un po’ se non altro il buon senso.

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Di BasNews

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