Nella foto qui sotto vi è – a mio avviso – la prova icastica del baratro di assuefazione all’orrore in cui stiamo progressivamente sprofondando: l’ennesima strage di innocenti in Palestina e’ relegata in un trafiletto, ritenuta dunque infinitamente inferiore a una questione di natura commerciale, quantunque connessa a un altro conflitto. Per una ragione evidente: nel primo caso l’aggressore è un alleato dell’Occidente a trazione anglo-americana (e con una Ue ormai politicamente quasi sovrapponibile alla NATO) e nel secondo caso l’aggressore è un suo nemico.

Ma ciò ci stupisce ormai fino a un certo punto: due giorni fa l’esercito israeliano ha colpito deliberatamente l’ultimo ospedale ormai operativo nella Striscia di Gaza, dove peraltro erano ricoverate le vittime dei precedenti attacchi militari dello stesso Stato cui il suddetto Occidente, Italia compresa, assicura sostegno politico e forniture militari. Quando si parla di vittime ci si riferisce per lo piu a civili, nella maggior parte dei casi dei bambini, costretti spesso ad essere operati di amputazione degli arti, e senza anestesia. Ciò viene perpetrato da oltre un anno dal governo israeliano, al ritmo di una strage a settimana (con una sproporzione rispetto al casus belli del sette ottobre che fa impallidire il famigerato “dieci italiani per ogni tedesco morto”, col quale il governo nazista decise di punire l’attentato di Via Rasella con la strage delle Fosse Ardeatine). E non si fatica a credere che tale orrore possa essere stato realizzato, e prima anncora pianificato: è sufficiente infatti ascoltare le parole dei leader israeliani per capire che per loro (e ormai, a quanto pare, anche per una fetta considerevole della popolazione) i palestinesi sono considerati alla stregua di animali (nella concezione pre-animalista che alligna ormai nell’evoluto Occidente che si balocca col politicamente corretto: come oggetti, dunque).

Del resto basta rileggere le dichiarazioni del premier israeliano (quel Netanyahu accolto con svariate standing ovation dal Congresso USA; quel Netanyahu cui la nostra premier Meloni ha stretto calorosamente le mani sporche di sangue) il quale dichiarava ben prima del sette ottobre che “coloro che non desiderano la nascita di uno Stato Palestinese devono prodigarsi perché Hamas prosperi”, per capire per quale motivo i servizi segreti più potenti del pianeta hanno sottovalutato quel tragico casus belli. Gli stessi servizi segreti che pochi mesi dopo sono stati in grado di decimare i loro oppositori facendo esplodere dei walkie-talkie. E non serve essere dei Napalm 52 per arrischiare tali congetture, basta aprire un libro di storia. Basta sapere, come ormai sa anche un bambino, che l’Occidente è quel luogo politico che in nome di interessi geopolitici ed ideologici (la Guerra fredda) ha reso possibile – e anzi realizzato in forma più o meno indiretta – una serie di spargimenti di sangue che hanno insanguinato la seconda metà del Novecento: dalle dittature criminali imposte in America Latina con i golpe che hanno prodotto la deposizione omicida di Salvador Allende oppure l’Argentina dei desaparecidos torturati nei vari Garage Olimpo o gettati vivi dagli aereoplani; fino alla lunga stagione della Strategia della tensione stragista in Italia, da Piazza Fontana alla Stazione di Bologna. Non c’è bisogno di scovare oscure autocrazie orientali per trovare gli autori di questi abomini: li abbiamo fatti noi, l’Occidente democratico. Ma oggi non si può dire: pena venir tacciati di essere “complottisti” o diffusori di “fake news”; stigmi che la neo-lingua orwelliana ha coniato per espellere dalla polis coloro che dissentono dal cosiddetto “pensiero unico” del potere liberal-atlantista, che viene propalato a reti più o meno unificate da un’informazione ormai ridotta a propaganda (ormai temo neppure più a “libro paga”, perché avendo introiettato questa ideologia la diffonde sua sponte, fornendo ai nuovi “padroni del mondo” quel supporto sovrastrutturale agito come arma finale della Guerra santa dell’Occidente). In queste miserie i bambini palestinesi muoiono da oltre un anno come mosche, e secondo lorsignori non meritano che lo spazio di un trafiletto. Nel silenzio assordante delle opinioni pubbliche ormai (tranne rare eccezioni) apparentemente cloroformizzate dalle sistematiche manipolazioni mediatiche in atto da troppo tempo, dalle loro armi di distrazione di massa (agitare il babau di Trump – persona orrenda per carità ma non meno del “democratico” Biden che con le sue politiche irresponsabili ha portato il pianeta a un passo da una guerra globale); e da un’indifferenza che a me ricorda quella di Weimar, rispetto alla quale oggi possiamo a ragione dirci: “Come avete potuto permettere che accadesse tutto questo?”

Alessio Accardo 

fonte:

Di BasNews

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