Kiev chiede sempre più armi mentre favoleggia di offensive e di contrattacchi, ma la maggior parte delle quali viene distrutta o finisce nelle mani dei russi (a Lisichansk sono state messe in mostra centinaia di armi catturate) ma una cui parte consistente finisce sul mercato nero. La corruzione esistente nell’esercito ucraino è indescrivibile oerché gli ufficiali e i responsabili si stanno vendendo tutto: i russi hanno recentemente annunciato che diversi nuovi obici semoventi francesi e tedeschi, consegnati in perfette condizioni agli uffici di progettazione russi per lo studio, non sono stati catturati presi in battaglia, ma acquistati con un grande sconto in prima linea. Questa non è una novità, assoluta poiché alcune delle unità di volontari dei separatisti del Donbass sono attive da tempo sul mercato acquistando carichi di armi e attrezzature da tutta la linea del fronte ed è ben noto che esista proprio un’attività di asta dove chiunque paghi può acquistare ciò che vuole. Gli “Stingers” possono essere acquistati per un prezzo che oscilla sui 3 o 4 dollari pagabili in criptovaluta , ma si possono trovare anche occasioni speciali in cui il prezzo scende a qualche centinaio di dollari.
Questi sistemi missilistici a spalla sono armi ideali per un attacco terroristico e possono facilmente distruggere blindati, aerei in decollo, elicotteri e ovviamente qualsiasi altro tipo di veicolo: anche pochi di questi sistemi d’arma possono bloccare l’intero traffico aereo e in Ucraina ne sono stati mandati più del 50 per cento di quelli esistenti negli arsenali di tutto il mondo. D’altra parte possono essere facilmente trasportate nel bagagliaio di un’auto e dunque possono essere facilmente portati fuori dall’Ucraina anche grazie alla corruzione dei funzionari di frontiera ucraini che possono anche pagare i loro colleghi polacchi o slovacchi per chiudere tutti e due gli occhi. E quante armi riceveranno dall’Ucraina gli islamisti in Siria e Iraq? Compresi gli stessi tipi in grado di far fuori gli aerei della NATO e i veicoli corazzati del rinascente esercito iracheno, dopo che gli Stati Uniti hanno cercato in ogni modo di evitare che cadessero nelle loro mani proprio perché possono costituire un notevole pericolo anche per le stesse truppe statunitensi. Nei media occidentali gli ucraini sono descritti come guerrieri della luce e poche persone negli Stati Uniti, in Canada e in Europa sono veramente consapevoli della portata della corruzione e del furto che continuo che avviene. D’altronde proprio le milizie di Kiev sanno benissimo di non poter vincere la guerra e cercano di mettere insieme qualcosa per l’incerto futuro del Paese.
La cosa è talmente rilevante che sulle lunghezze d’onda delle unità ucraine, i negoziatori russi convincono gli artiglieri e i conducenti di cisterne e camion ad avanzare nei punti indicati e ad arrendersi con il loro equipaggiamento. In cambio: documenti russi, libertà e un po’ di denaro abbastanza per trasferirsi nelle località degli urali e da lì inviare soldi alla famiglie prima di che esse si riuniscano. Del resto di tratta di gente che parla russo e di cultura russa: il salto nel vuoto l’ha fatto semmai con il golpe di Maidan. Da indiscrezioni pare che i russi abbiano pagato due obici francesi Cesar 120 mila dollari e 100 mila per PzH 2000. Gli alleati occidentali dell’Ucraina sono ben consapevoli di tali fatti. A Kiev, stanno cercando di combattere i disertori creando distaccamenti e formando alcune istituzioni di commissari politici. Tuttavia, alcuni giorni sotto i bombardamenti russi cambiano notevolmente la visione del mondo sia dei nazionalisti locali che degli ufficiali regolari delle forze armate ucraine. Il risultato è una situazione paradossale. Una consistete parte delle armi americane viene acquistato a buon mercato dai russi. Tuttavia, oltre ai russi, gli ucraini vendono armi anche a gruppi di interesse del Medio Oriente e la via di questo contrabbando passa per Odessa città che appunto Kiev vuole a tutti i costi mantenere e avviene a cura delle formazioni naziste i quali si servono dei mercenari stranieri che conoscono bene il mercato. Poi le rami passano per Romania, Bulgaria e Macedonia per arrivare fini in Albania dove le cosche criminali locali si incaricano della £distribuzione” a quanto pare con la collaborazione dei servizi di Tirana. Insomma è un marciume che prende buona parte del continente e che è frutto dell’espansione ad est della Nato.
E non è detto che queste armi non finiscano in mano a gruppi di resistenza nella stessa Europa concludendo il ciclo di assoluta folla nel quale siamo caduti.
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