Armi fornite dai paesi occidentali all’Ucraina per l’impiego nella guerra contro la Federazione Russa, sarebbero state trasportate in prossimità del Camerun in Africa occidentale, nell’area del bacino del Lago Ciad.
A fare questa incredibile dichiarazione, come riferisce la Tv libanese “Al Manar”, sarebbe stato il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, martedì scorso mentre svolgeva un’analisi relativa alla situazione che si è venuta a creare nella regione. L’intervento del presidente nigeriano sarebbe stato pronunciato nel corso del 16° vertice dei capi di Stato e di governo, membri della Commissione del bacino del Lago Ciad (CBLT) ad Abuja. Gli sforzi dei paesi, che hanno formato una coalizione militare per rendere sicura la regione africana sono apprezzabili, avrebbe proseguito Buhari, e la minaccia terroristica è stata tenuta relativamente sotto controllo. Purtuttavia, egli avrebbe denunciato l’afflusso di armi, che rappresenta una nuova sfida. Perciò, malgrado i successi registrati dalle truppe della Forza Multinazionale interarmi e le diverse operazioni dei singoli paesi in corso nella regione, le minacce terroristiche si abbattono in continuazione sull’area.
Le fonti che alimentano il terrorismo purtroppo sono due: la difficile situazione del Sahel e la guerra in Ucraina. In particolare da queste due aree, il Sahel e l’Ucraina provengono continui rifornimenti di armi e di combattenti, che rinforzano i ranghi delle formazioni terroristiche nella regione del bacino del Lago Ciad. Questo movimento illegale di armi ha aumentato la diffusione di armi leggere e di piccolo calibro, che minacciano la pace e la sicurezza nella regione dell’Africa occidentale. I paesi che si affacciano sul bacino del Lago Ciad sono Camerun, Ciad, Niger e Nigeria. Soprattutto quest’ultimo paese africano è martoriato dal gruppo terroristico denominato “Boko Aram”.
Queste dichiarazioni del presidente nigeriano, ove fossero attendibili – ma non vi sono particolari ragioni per dubitare della loro veridicità – avrebbero ricadute assolutamente devastanti. Le armi consegnate dai paesi occidentali all’Ucraina finiscono nelle mani di agguerriti terroristi? Per ora il presidente della Nigeria ha parlato di armi leggere, che affluiscono nella regione del Lago Ciad. E se finissero nelle mani dei terroristi anche armi pesanti, quali missili, razzi, pezzi di artiglieria, etc.? E’ evidentemente questa la ragione, per cui il Congresso degli Stati Uniti (a maggioranza repubblicana) ha chiesto un maggiore controllo per capire dove e a chi finiscano le armi consegnate all’Ucraina. Controllo che non appare certo semplice a realizzarsi, anche in considerazione del fatto che il traffico internazionale di armi non avviene certo alla luce del sole, ma è gestito solitamente dalle mafie e dalla criminalità organizzata.
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