di Redazione…
“Per consentire ad Acquedotto Pugliese l’esecuzione di attivita’ di manutenzione all’interno delle gallerie Zampari e Balenzano del Canale Principale – Acquedotto del Sele, l’erogazione idrica sara’ sospesa secondo il programma seguente: nel giorno 14 novembre, sospensione dalle ore 18 alle ore 7 del mattino successivo; nei giorni 15 – 16 e 17 novembre, sospensione dalle ore 14 alle ore 7 del mattino successivo”.
Questa è la motivazione dell’ennesima sospensione idrica di cui al comunicato di AQL del 12 novembre 2022.
Così come già scritto in precedenti articoli sulle sospensioni idriche nel Vulture, dando per buona l’ultima motivazione (francamente, alla stragrande maggioranza delle persone, in passato, sono sorti molti dubbi in merito alle motivazioni presentate) di sicuro, preliminarmente, non si può non riflettere su una questione: non si riesce a capire cosa c’entri Acquedotto Pugliese con le infrastrutture lucane; non dovrebbe essere AQL l’unico ente titolato ad eseguire lavorazioni importanti, come le ispezioni strutturali (in quasi tutte le precedenti sospensioni questa era la motivazione) e in generale le attività di manutenzione di cui si parla?
Le sospensioni idriche nel Vulture dal 2019 sono oltre 30. I DISAGI SONO RILEVANTI, IN SPECIAL MODO A CAUSA DEGLI ORARI: IN TALI CASI (SI TRATTA DI UNA VASTA AREA INTERESSATA) IN ALTRE REGIONI, SI LAVORA DI NOTTE. È davvero follia, sospendere l’erogazione dalle 14,00 alle 7,00 del mattino successivo, per tre giorni di seguito: adesso però si è andati oltre, i giorni di sospensione sono 4.
Nessuna presa di posizione dei Comuni interessati: Eppure, gli stessi Comuni sono soci azionisti di tale società pubblica, e dovrebbero intervenire per far valere la voce di tutti i cittadini. Solo per ricordare: … “lo statuto di Acquedotto Lucano conferisce ai Comuni un ruolo forte, come inteso dall’istituto dell’affidamento in house. ai soci, infatti, è garantita la possibilità di espletare il controllo sulle attività poste in essere dalla società…”
In ultimo, siccome le questioni da anni non vengono avviate a soluzione, i problemi strutturali della rete sono annosi, non si vedono svolte significative in relazione alle programmazioni, e, visto che l’acqua è un bene pubblico, come detto innanzi, alcuni Comuni come Rionero, e non solo, ricchissimi di falde, potrebbero quantomeno avviare un percorso che miri alla gestione diretta della stessa risorsa, affrancandosi da sprechi, inefficienze e disagi. L’unico Comune degno di nota in regione Basilicata, che ha avuto la fermezza (supportata da cultura e lungimiranza) di portare a termine tale percorso (esistente da tempo in altre Regioni) è Rotonda. Dal 2009 gestisce in proprio l’acqua, in maniera professionale, con un risparmio per i cittadini enorme: si paga solo un canone annuo di poco superiore a 100 €.
A tal proposito, a Rionero, così come già annunciato, è stato avviato l’iter che tenderà all’avvio di una raccolta firme, oppure all’effettuazione di un referendum comunale, affinché si arrivi alla gestione diretta comunale, così come realizzata dal Comune di Rotonda, di cui innanzi.
L’acqua deve essere gestita dai Comuni e non da Enti creati dalla politica, in gravi difficoltà finanziare, a quanto pare, a causa di una annosa cattiva gestione.
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