Ad esibirsi gli allievi del corso di teatro per ragazzi della Scuola sull’Albero di Melfi e quelli del corso per adulti di Matera
Nel giardino di Palazzo “Giustino Fortunato” a Rionero in Vulture domenica 4 luglio è andato in scena “Edipo. La regola del gruppo”, una riscrittura dell’Edipo Re di Sofocle del drammaturgo Riccardo Spagnulo. Due le repliche dello spettacolo, allestito nell’ambito della rassegna “Chi è di scena?” de La Scuola sull’Albero, la scuola di teatro gestita dalla Compagnia teatrale professionale de L’Albero di Melfi. Ad esibirsi, sotto la regia di Alessandra Maltempo e Assunta Gastone, gli allievi del corso ragazzi di Melfi.
Spaziando dalla psicoanalisi al genere poliziesco, dalla filmografia alla filosofia, “Edipo. La regola del gruppo” è un intreccio di due storie che – attraverso un procedimento di re-enactment – avvengono in parallelo: quella di Edipo, che indaga su un omicidio (senza sapere che è lui stesso l’assassino) e quella di un ragazzo su cui incombe, da parte del suo gruppo, il sospetto di una colpa, di un tradimento. Il testo di Riccardo Spagnulo traduce in parole e immagini il percorso fatto dai giovanissimi attori, insieme ai maestri della Scuola, durante tutto l’anno accademico, conducendo una vera e propria indagine sui temi più affascinanti dell’opera sofoclea, quali il concetto di colpa, di destino, di identità, di verità.
«Edipo altro non è che un giovane soccombente di fronte all’enigma dell’esistenza e del destino e in cui il trauma si trasforma in simbolo» – ha spiegato la direttrice artistica della Scuola Alessandra Maltempo. «Anche i nostri ragazzi si sentono schiacciati da un “destino” rispetto al quale molti non esercitano possibili azioni di riscatto. Il dramma esistenziale delle nuove generazioni è infatti l’assenza di basi per la costruzione di una propria identità, in un mondo che cerca di controllarli e mercificarli anche quando li rappresenta in una versione falsamente libertaria.»
«Con Edipo e attraverso Edipo – ha proseguito la direttrice – abbiamo raccontato il presente di un gruppo di adolescenti, portando in scena la loro paura della solitudine e del futuro, i loro dubbi su chi sono e su cosa saranno. Insieme a Edipo abbiamo anche cercato un colpevole, il capro espiatorio di questo dramma dell’incertezza che stiamo vivendo, di questa comunità che si sta disgregando di fronte alla peste che ci ha colpito. Abbiamo cercato la verità: questo pozzo senza fondo che sono gli occhi accecati di Edipo. E in questi occhi abbiamo trovato una risposta, l’unica che veramente conta: quella che è dentro ognuno di noi.»
Giovedì 8 luglio a Matera, presso la terrazza del residence Fra i Sassi, la rassegna “Chi è di scena?” si è conclusa con “Noi e Amleto”, lettura scenica del corso di teatro per adulti di Matera. Durante un inverno pandemico, gli allievi del corso hanno riletto Amleto insieme ai maestri de La Scuola sull’Albero, cercando di raccontarlo a modo loro.
Vania Cauzillo, che ha seguito gli allievi insieme a Gino Marangi, ha dichiarato: «Far vibrare, nello splendido scorcio che ci ha ospitato, le parole eterne di Shakespeare ci ha fatto risentire forte il valore e la voglia di trovare il tempo di riunirsi per ascoltare, per stare insieme e parlare per ore di fantasmi, duelli, amore e morte.»