di Carmen Piccirillo
Lo sosteneva già Ippocrate, il padre della medicina antica. E lo trasformò in terapia di fama mondiale Patch Adams, il medico americano portato sullo schermo da Robin Williams: ridere aiuta a guarire!
Non si tratta, infatti, di un semplice momento di distrazione, di distacco dalla realtà di tutti i giorni, ma di una vera e propria terapia. I benefici della risata sono tantissimi: per quanto riguarda il corpo, migliora la circolazione del sangue; contribuisce a rafforzare il sistema immunitario; tiene il cervello in allenamento; previene le malattie cardiovascolari. Per quanto riguarda la mente, la risata rilascia endorfine, gli ormoni della felicità: questo ha un influsso benefico sulla gestione dell’ansia, dello stress, così come sull’autostima, e tant’altro. E’ impossibile non associare questo argomento al famoso trio cabarettistico “La Ricotta”, che, con esperienza, passione e adrenalina positiva, regala al pubblico momenti di svago, divertimento: le risate sono assicurate.
Formato da Peppe Centola, Antonio Centola e Mario Iarace, l’affiatato trio nasce a Potenza nel 1987.
Nel corso degli anni, “La Ricotta” ha calcato i palchi dei migliori teatri e locali di cabaret d’Italia, spesso al fianco di nomi noti al grande panorama comico come Abatantuono, Pozzetto e Giuliana de Sio.
Esilaranti, talentuosi e produttori di batture irresistibili, sono stati più volte presenti nel cast di moltissimi programmi televisivi, tra cui “Zelig”.
Nella serata dello scorso 10 dicembre, presso l’auditorium del Centro Sociale “Pasquale Sacco” di Rionero in Vulture, si è assistito, con partecipazione e coinvolgimento, al loro spettacolo di cabaret. Un’ora prima dell’esibizione del trio comico, il folto pubblico della cittadina fortunatiana è stato intrattenuto e allietato dalla band musicale locale “Space Music Band” (Voce: Enzo di Roma; Chitarra e Voce: Roberto Pallottino; Tastiere: Michele Luppolo; Basso: Rino Catalano; Batteria: Enzo Pianoforte). L’evento, ottimamente riuscito nella sua totalità, è stato presentato da Antonio Petrino, e organizzato e fortemente voluto dalla prolifica Antonella Pianoforte, organizzatrice di eventi, che ha dichiarato, con commozione, di aver dedicato la serata al suo compianto papà. Infatti, una parte del ricavato dello spettacolo è stato devoluto all’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro).
Dopo l’esibizione, Antonio Centola, portavoce del trio “La Ricotta”, ci ha rilasciato un’intervista.
Con questo spettacolo, avete messo in scena, ancora una volta, la vostra bravura e professionalità.
Qual è il resoconto dell’affluenza di pubblico dei vostri ultimi spettacoli? Siete soddisfatti?
Siamo molto felici degli ultimi risultati ottenuti, il pubblico è sempre più coinvolto ma soprattutto appare gioioso: questa, per noi, è la cosa più importante. Dopo due anni di allontanamento dal mondo dello spettacolo causato dal covid, siamo tornati finalmente in scena, e lo abbiamo fatto con grande entusiasmo e adrenalina. Al pubblico proiettiamo le sensazioni che proviamo: i risultati sono ben visibili.
Cosa è per voi la comicità?
La comicità è il contrario della tristezza. Sembra una definizione banale, scontata: si tratta, per noi, di un fenomeno che riguarda la nostra testa, il nostro atteggiamento mentale. Tutto è comico, tutto è triste. Riuscire a vedere la vita sotto l’aspetto comico è possibile. Riuscire a focalizzare il proprio punto di vista sulla vita è importante.
Spesso, durante le vostre esibizioni, date una lettura sarcastica all’ambito politico. Parliamone.
Sì, è vero. Lo facciamo, però, con spontaneità, scorrevolezza, non in maniera “costruita”, non esiste per noi l’intento di lanciare un messaggio specifico, unilaterale, a riguardo della politica.
Il nostro obiettivo prevalente è quello di esporre ciò che pensiamo nel momento in cui siamo davanti al pubblico, con l’obiettivo principale di provocare divertimento in maniera autentica. Le interpretazioni dei nostri sketch sono sempre soggettive, libere.
Quanto è difficile, in questo periodo storico, trovare la giusta ispirazione per ridere e indurre alla risata?
Per noi è sempre facile farlo, e siamo dell’idea che anche nelle situazioni drammatiche, sia possibile avere uno stato d’animo allegro, l’importante è essere consapevoli di ciò che si prova dentro di sé. Posso affermare, con certezza, che quando si fa comicità, ridere diventa una proiezione: “tutto torna”.
Durante l’assenza dalla scena causata dalla pandemia, in quali progetti siete stati impegnati?
Abbiamo lavorato molto, ci siamo focalizzati su alcuni progetti importanti. Occupandoci anche di sceneggiatura e regia, abbiamo realizzato, con la fattiva collaborazione dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giorgi” della città di Potenza, un film creato interamente tramite la videoripresa dello smartphone: un progetto originale, entusiasmante, su cui abbiamo lavorato per svariati mesi.
Come vivete il rapporto con i social network?
Abbiamo un pessimo rapporto con i social network. Siamo molto “tradizionalisti”, amiamo la vita reale, la vita vera.
Conosciamo bene l’importanza di essere “connessi”, di confrontarsi nel mondo virtuale, soprattutto in un lavoro come il nostro. Stiamo cercando di adeguarci ai tempi attuali.
Progetti per il futuro?
Continuare a vivere, stare bene in salute: questa è la priorità.
Ci tengo ad anticipare che nei mesi di gennaio e febbraio inizieremo una mini tournée con un innovativo e interessante spettacolo per ragazzi intitolato “Cappuccetto Rocco”.
Sicuramente seguiranno aggiornamenti e nuove iniziative.