I Finanzieri del Comando Provinciale di Potenza hanno scoperto, nei comuni di Maratea, Trecchina e Rivello, 13 casi di indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Gli illeciti percettori sono stati individuati a seguito di un’articolata e capillare attività investigativa condotta dalle fiamme gialle in sinergia e collaborazione con l’INPS. Centinaia le posizioni esaminate, oltre 80.000 euro l’importo illecitamente percepito.
Le violazioni sono state tutte realizzate mediante la presentazione di mendaci dichiarazioni per fruire del reddito di cittadinanza. Gravi e variegate le irregolarità riscontrate.
In cinque casi i percettori hanno omesso di comunicare di aver trovato regolare lavoro, continuando così a godere del beneficio. In due casi, è stato scoperto che i richiedenti hanno omesso di dichiarare le reali rilevanti disponibilità patrimoniali, che non avrebbero consentito loro di accedere alla misura di sostegno. Non si è fatto molti scrupoli neanche chi è stato baciato dalla dea bendata, avendo conseguito consistenti vincite, così come rilevato dall’analisi dei suoi conti di gioco on-line.
Riscontrati anche tre casi di fraudolenta costituzione di autonomi nuclei familiari, così da poter fruire della misura di sostegno, pur continuando a vivere con la propria famiglia di origine. In tale circostanza, una persona è stata denunciata per aver attestato falsamente una condizione diversa da quella reale, consentendo ad un proprio congiunto l’accesso al beneficio.
Sono stati infine individuati due cittadini stranieri, residenti in Italia da meno di dieci anni e quindi privi dei prescritti requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza.
I responsabili sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria e segnalati all’INPS per la revoca ed il recupero del beneficio economico in questione, scongiurando l’ulteriore erogazione di oltre 41.000 euro.
L’attività di servizio rientra nell’alveo della missione istituzionale affidata alla Guardia di Finanza di controllo del corretto impiego delle risorse pubbliche, per evitare un indebito incremento dei costi sostenuti dalla collettività e consentire solo alle persone in condizioni di disagio economico di fruire della particolare misura di sussidio statale, finalizzata a garantire l’inclusione sociale e mitigare le disuguaglianze.