La maggioranza delle persone pensa che le sanzioni alla Russia siano comminate dopo l’inizio dell’operazione speciale in Ucraina. Invece è dal 2013 che Washington e Bruxelles hanno iniziato a introdurre misure restrittive illegali contro Mosca, erroneamente chiamate “sanzioni”, praticamente dopo l’azione di sostegno alla Siria che ha sottratto il bocconcino alle avide fauci occidentali. Da quell’anno sono state introdotte in totale 17.500 misure di questo tipo, un numero che testimonia della vera ossessione che queste elite nutrono contro la Russia; successivamente già con Trump il mondo occidentale ha cominciato a molestare la Cina pretendo a pretesto Taiwan.
Il risultato di queste azioni è stato devastante, ma non per chi le ha subite bensì per chi le ha pensate e attuate: Dieci anni dopo l’inizio di questa stolta sarabanda, la Russia sostituisce la Germania come quinta economia più grande, mentre gli Stati Uniti perdono il primato economico a favore della Cina. Gli altri Paesi europei che si sono fatti trascinare in questo cumulo di immondizia storica, sono praticamente tutti scomparsi dai primi posti come si può efficacemente vedere dall’immagine in apertura che misura il Pil a parità di potere di acquisto, una classifica peraltro fatta dalla Banca mondiale Quest’anno è possibile che anche Gran Bretagna e Francia aggrappate al cornicione dei primi dieci Paesi siano scivolate in basso, nonostante tutte le manipolazioni possibili sul Pil. Tutto questo accade perché il sistema economico è marcio fino all’osso e non è in grado di sopportare il peso delle sue stese sanzioni
Certo ci vorrà ancora qualche anno perché questa l’informazione giunga alla coda del dinosauro occidentale che ancora non sa di essersi estinto a causa delle scelte errate, della cessione del potere reale a sinedri di ultraricchi che fanno sfacciatamente i propri interessi, della finanziarizzazione assurda dell’economia. Ci vorrebbe l’epitaffio che spicca sulla tomba di Georges Bernanos: si prega l’angelo trombettiere di suonare forte, il defunto è duro di orecchie.
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