In una dichiarazione rilasciata oggi, l’Ufficio stampa governativo di Gaza ha riferito che la guerra genocida di Israele a Gaza, iniziata il 7 ottobre, ha finora ucciso 8.900 donne palestinesi e ferito altre 23.000, e 2.100 risultano ancora disperse.
“L’8 marzo il mondo celebra la Giornata internazionale della donna, onorando le donne per i loro successi e le loro lotte. Tuttavia, le donne palestinesi continuano a pagare un prezzo elevato per la libertà e la dignità”, ha lamentato.
L’organizzazione palestinese ha denunciato che Israele uccide le donne palestinesi “a sangue freddo”, mentre ” il mondo resta a guardare, assistendo senza muovere un dito a questa grave violazione contro le donne palestinesi “.
Ha sottolineato che la guerra di Israele ha anche lasciato più di mezzo milione di donne palestinesi sfollate che vivono in “difficoltà estreme”, senza accesso ai bisogni primari come cibo e medicine.
Inoltre, si ricorda che la brutalità israeliana “ha costretto 60.000 donne incinte a vivere una vita dura ed estremamente difficile, prive delle più elementari esigenze mediche e sanitarie”. L’Ufficio ha precisato che centinaia di loro “hanno perso i loro figli, neonati o nascituri a causa dei bombardamenti, della paura e degli omicidi israeliani”.
Nel comunicato, si è evidenziato, inoltre, che la difficile situazione delle detenute palestinesi, sottolineando che decine di loro “affrontano torture fisiche e psicologiche, maltrattamenti e umiliazioni”.
L’ufficio stampa ha elogiato la “fermezza” delle donne palestinesi, ricordando che “hanno un estremo bisogno di difendere i propri diritti e le proprie esigenze di vita invece di essere uccise, detenute e costrette a spostarsi e migrare, come ha fatto l’esercito di occupazione per più di cinque mesi continuativi.”
In questo senso, ha ritenuto gli Stati Uniti, la comunità internazionale e tutte le organizzazioni internazionali competenti responsabili del genocidio di Gaza e delle dure condizioni imposte alle donne palestinesi.
La dichiarazione invita tutti i paesi del mondo libero e la comunità internazionale a lavorare per porre fine all’occupazione israeliana e a adottare misure per salvare le donne palestinesi dai crimini che subiscono.
LA CONOSCENZA E’ L’ANTIDOTO PIU’ POTENTE PER FERMARE IL GENOCIDIO DI GAZA.
fonte: