“La Regione Basilicata compie mezzo secolo, ben undici legislature. Sono onorata di essere stata parte di questa storia e di un percorso amministrativo, legislativo e politico che ha contribuito alla nostra identità regionale.”
Lo dichiara Maria Antezza, già parlamentare e senatrice della Repubblica oltre che già Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata. Prima e unica donna, a oggi, a rivestire tale carica dal 2006 al 2008.
“Undici legislature che hanno visto, purtroppo, una sola donna presidente del Consiglio – prosegue la senatrice Antezza – e se consideriamo ad ampio sguardo mai ci sono state più di tre donne tra Consiglio e Giunta Regionale. Tanto ancora la Basilicata deve fare, le pari opportunità – soprattutto in politica – sono ancora un miraggio. Questi cinquanta anni ancora non ci hanno insegnato a considerare che la collettività è composta per metà anche da donne, capaci, preparate, esperte, come tante sono le lucane che conosco e che oggi, come allora, hanno voglia di mettersi al servizio del bene pubblico e delle istituzioni.
Eppure, proprio durante la mia esperienza di unica donna, sino ad ora, alla Presidenza del Consiglio della più alta assise regionale, fu siglato a Matera, con la presenza della conferenza nazionale di tutti i Presidenti dei consigli regionali, un documento epocale per i cittadini e le cittadine. La famosa “Carta di Matera” e le sfide che poneva, mirando a incidere e a dare efficienza ed efficacia alle politiche legislative regionali, inserendo direttamente negli articoli modalità e tempi per l’esercizio del controllo sia sull’attuazione delle norme, sia sulla qualità prodotta dalla loro applicazione. Sono convinta che la politica debba ritrovare una dimensione di semplicità perché ha come scopo quello di dare risposte concrete e materiali ai cittadini e alle cittadine della nostre comunità e contaminarsi nel quotidiano con la pratica della partecipazione.
Rendere conto ai cittadini e introdurre la clausola valutativa in una legge, per verificarne l’impatto sui destinatari, cioè gli stessi cittadini: io continuo ad auspicare che si lavori in questa direzione. Andrebbe, oggi più che mai, ripresa e attuata la Carta di Matera dai legislatori regionali per verificarne l’impatto delle norme sulla comunità lucana, se le stesse colgono gli obiettivi che si prefiggono, creando partecipazione attiva nella cittadinanza, se rispettano ad esempio anche l’impatto di genere, aiutando tante donne a conciliare lavoro e famiglia e favorendo l’occupazione femminile oppure se una legge per incentivare l’occupazione giovanile produca poi tale obiettivo.
Inoltre, la Legge della doppia preferenza di genere in Basilicata – conclude Maria Antezza – cioè la possibilità di votare contemporaneamente una donna e un uomo, è nella nostra regione una realtà solo dal 2018. Mi auguro, in questa giornata importante, che ha visto ripercorrere questi 50 anni di storia, in cui tanti protagonisti si sono avvicendati, che la “Istituzione” Basilicata possa essere sempre più aperta e moderna, anche con una presenza femminile ai vertici o nelle posizioni di guida. Un salto di qualità che può avverarsi solo – a mio avviso e per quella che è la mia esperienza – se gli strumenti anche legislativi a supporto della parità di genere e di opportunità cominceranno ad essere utilizzati, da donne e uomini, non solo per ricevere ma soprattutto per dare. Il lavoro di rivoluzione culturale da fare è ancora tanto.