A primavera si rinasce. Nella giornata nazionale in ricordo delle vittime delle mafie, che ricorre il 21 marzo, l’auspicio è che ogni comunità è l’Italia intera abbiano sempre più consapevolezza che le mafie sono causa di povertà e sottosviluppo. Le mafie sono una zavorra per il nostro Sud e sono, purtroppo, anche in grado, come dimostrano diverse inchieste, di condizionare la vita amministrativa di città e centri più piccoli.
Ecco, dunque, che in questa giornata così importante è bene sottolineare l’impegno di chi ogni giorno, magistrati e forze dell’ordine, cerca di contrastare la voracità della criminalità organizzata. Soprattutto in questo periodo di pandemia, dove gli appetiti mafiosi si fanno sempre più pericolosi.
In questa giornata di riflessione non posso non rivolgere un pensiero alle famiglie delle vittime di mafia, compresi i colleghi delle forze dell’ordine che si sono sacrificati per fare dell’Italia un Paese migliore. A loro rivolgo un mio ideale abbraccio e la mia vicinanza. Occorre recepire il massaggio di speranza lanciato da Potenza nel 2011, quando nel capoluogo regionale, alla presenza di don Luigi Ciotti, venne organizzata la Giornata nazionale in ricordo delle vittime di mafia.
In quella occasione venne lanciato un messaggio inequivocabile ancora attuale: unire le forze. Anche le istituzioni devono fare con dedizione e passione la loro parte.
Oggi con l’annuncio da parte della Curia della riapertura al culto della Trinità è riemersa con tutta la sua forza la ferita che lacera la comunità potentina e lucana creata dall’orrendo omicidio di Elisa Claps. Auspico che la verità venga ricercata fino in fondo così come richiesto dalla famiglia Claps, dall’Associazione Libera e dai cittadini liberi, onesti e perbene.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle